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La terapia sta funzionando sul mio gatto?

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L’obiettivo della terapia è quello di mantenere sotto controllo il diabete e, per definizione, ciò avviene quando non sono presenti sintomi clinici e non c’è iperglicemia.

Nel gatto, la guarigione dal diabete mellito è possibile. In tal caso, il dosaggio dell’insulina può essere gradualmente ridotto fino alla sua sospensione.

Terapia

Essenzialmente, la terapia del diabete mellito consiste nella somministrazione esogena di insulina. Questa può essere associata a cambiamenti della dieta tali da assicurare il raggiungimento di un corretto peso corporeo e che forniscano livelli appropriati di proteine e carboidrati, con restrizione dei grassi e controllo dell’apporto calorico. Una terapia aggiuntiva dovrebbe includere l’arricchimento ambientale, ossia la creazione di un ambiente più vicino alle esigenze feline, rifornendo l’habitat di giochi, strutture per arrampicarsi, aree per riposare e nascondersi e fonti di nuovi stimoli. Ciò è particolarmente importante nel caso di gatti obesi.

Il successo della terapia si evidenzia con la riduzione o assenza dei sintomi clinici, il raggiungimento di una

buona qualità di vita e nella prevenzione delle complicanze; il tutto evitando l’ipoglicemia.

L’ipoglicemia per definizione è la condizione opposta all’iperglicemia ed insorge quando il dosaggio dell’insulina è eccessivo. Quando si comincia una terapia insulinica, infatti, il dosaggio deve essere calibrato nel tempo per mantenere la glicemia all’interno di determinati livelli. Quando questi vengono superati si parla di iperglicemia, con conseguente trasferimento di glucosio nelle urine (glicosuria), se invece al contrario ci si trova al di sotto di tali livelli, si parla di ipoglicemia. Tale situazione può manifestarsi con sintomi aspecifici come alterazioni del comportamento, sonnolenza, debolezza e/o tremori muscolari, tali in alcuni casi da richiedere l’ospedalizzazione. Nel caso in cui il gatto diabetico mostri sintomi clinici rilevanti, la terapia dovrebbe essere più aggressiva e il soggetto andrebbe ospedalizzato.

Monitoraggio

Per mantenere il glucosio ematico all’interno di un intervallo accettabile è necessario controllarne i livelli costantemente. Si determina, quindi, una curva del glucosio ematico attraverso prelievi ripetuti nel tempo effettuati dal veterinario. Queste visite ripetute possono creare situazioni di stress soprattutto nel gatto, tanto da creare una condizione di “falsa” iperglicemia da stress.

Nel gatto sottoposto a fattori stressanti, infatti, si verifica un aumento del quantitativo di glucosio nel sangue e l’iperglicemia transitoria che si viene a creare rende i risultati che si ottengono dagli esami non completamente attendibili. Si consiglia quindi di effettuare il controllo della glicemia a casa utilizzando il sangue proveniente dai piccoli vasi superficiali, come ad esempio i capillari interni dei padiglioni auricolari.

Esistono, inoltre, dei sistemi di misurazione continua, costituiti da sensori transcutanei o sottocutanei. Generalmente sono dispositivi ben tollerati e facili da posizionare, ma nel gatto è particolarmente importante prestare la massima attenzione al loro fissaggio.

Per avere utili informazioni accessorie può essere utile controllare la concentrazione del glucosio nelle urine attraverso l’utilizzo di stick e valutare il consumo di acqua nelle 24 ore.

All’inizio il percorso può presentarsi tortuoso e difficile, ma con l’aiuto del veterinario, le giuste manualità ed operazioni da effettuare è assolutamente possibile restituire al gatto diabetico una vita sana ed attiva.

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